Clovio il Viaggiatore

L’ondata di peste del cosiddetto Decennio Nero ridusse in rovina i Clementi e i Cavalcanti che avevano basato la propria fortuna sull’allevamento equino, si espanse velocemente in tutta Corona del Re e, a partire dal 977, iniziò a contagiare anche gli umani. Il Principato fu messo in ginocchio, la popolazione dimezzata e i cavalli che non si erano ammalati vennero comunque bruciati per un editto del Tetrarca. In questi anni un solo barlume di speranza illuminò Corona del Re, un sacerdote della Tetrade che aveva a lungo viaggiato iniziò ad operare miracolose guarigioni nella città di Portarda, salvando molti uomini dalla morte e suscitando veri e propri pellegrinaggi presso l’ospedale che i suoi seguaci avevano allestito nella città più colpita dal morbo. Clovio il Benedetto, che era già anziano all’inizio del Decennio Nero, negli ultimi anni della sua vita guariva con l’imposizione delle mani anche ampi numeri di malati contemporaneamente, e predicava morigeratezza e virtù in risposta al flagello che Aeterna aveva calato sulle Terre Spezzate. Alla sua morte il Tetrarca lo proclamò Devoto e solo pochi anni più tardi vennero iniziati a Portarda i lavori di costruzione di una cattedrale in suo nome.

Ritratto di NOME (OBBLIGATORIO mettere una foto larga max 350 pixel... IN COSTUME!!!)

Principato
Corona del Re

Razza
Uomo del Mare

Carriera
Sacerdote della Tetrade, riconosciuto Devoto dall'Ecclesia.

Famiglia Nobiliare
Plebeo, suddito dei Vermigliani

Dicono di lui


"Come luce divina che rischiara tenebre di umana meschinità osservate com'è in ginocchio il popolo della Tetrade. Ma sappiate in questi giorni di malattia e morte che se leverete lo sguardo verso Sidereo, anche le vostre gambe, sostenute da Canuto d'immensa forza, sapranno di nuovo rialzarsi in piedi, e io vi sarò compagno nel cammino errabondo che avete innanzi." [1]
  1. ^ Dalle memorie del Devoto